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Testo Senza Ritegno
Testo Senza Ritegno
Ti guardo e non puoi tentarmi
dipinta di un'immagine che non apprezzerò
se parli non puoi ascoltarmi
la magra educazione che diffondi fuggirò
le mani non puoi scottarti
la fiamma si fa labile nell'insensibile
mi guardi e non vuoi pensarci
ma sei solo un disegno se non puoi decidere
e vorrei
e vorrei
e vorrei
vorrei
E vorrei ridere chiedendo delucidazioni
ma fuori, a piede libero, ne abbiamo
milioni
ti sparo nelle gambe e divento cristiano
dopotutto non è male se mi sento più
umano
Ricordati le favole che hai già vissuto la pace vulnerabile di ogni minuto
che vivere e ridere, non è abbastanza
mentre imbianco l'uomo nero, tu prendi
coscienza!
Ed ora
ora sai
hai visto coi tuoi occhi
e pianto con i miei
non c'è vergogna se non quella di una
cieca
acquiescenza per viltà, per viltà
ma lascia che sia più tardi
l'inutile lamento che non costruisce
mai
portami nei miei sbagli
che mai ne avrò bisogno
come in questo vivere
Qui non si tratta di una libera denigrazione
ma di rendersi partecipi di ogni ragione
per vivere, ridere, decidere e sognare
e mi ricordo quella volta che volevo
volare
e non aspetto le tue regole neanche
un
minuto
propongo i sogni liberi di chi ti ha
creduto
leggere e scrivere non è abbastanza
mentre sbianca l'uomo nero tu prendi
coscienza
na-na-na-na-na...
dipinta di un'immagine che non apprezzerò
se parli non puoi ascoltarmi
la magra educazione che diffondi fuggirò
le mani non puoi scottarti
la fiamma si fa labile nell'insensibile
mi guardi e non vuoi pensarci
ma sei solo un disegno se non puoi decidere
e vorrei
e vorrei
e vorrei
vorrei
E vorrei ridere chiedendo delucidazioni
ma fuori, a piede libero, ne abbiamo
milioni
ti sparo nelle gambe e divento cristiano
dopotutto non è male se mi sento più
umano
Ricordati le favole che hai già vissuto la pace vulnerabile di ogni minuto
che vivere e ridere, non è abbastanza
mentre imbianco l'uomo nero, tu prendi
coscienza!
Ed ora
ora sai
hai visto coi tuoi occhi
e pianto con i miei
non c'è vergogna se non quella di una
cieca
acquiescenza per viltà, per viltà
ma lascia che sia più tardi
l'inutile lamento che non costruisce
mai
portami nei miei sbagli
che mai ne avrò bisogno
come in questo vivere
Qui non si tratta di una libera denigrazione
ma di rendersi partecipi di ogni ragione
per vivere, ridere, decidere e sognare
e mi ricordo quella volta che volevo
volare
e non aspetto le tue regole neanche
un
minuto
propongo i sogni liberi di chi ti ha
creduto
leggere e scrivere non è abbastanza
mentre sbianca l'uomo nero tu prendi
coscienza
na-na-na-na-na...
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