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Testo Maciste
Testo Maciste
Davanti c'è una lunga fila di ricordi
materiali riciclati da non scoperchiare
ti fanno scendere i rimpianti prima dei rimorsi
e li ritrovi perché li hai nascosti male
Davanti c'è una lunga fila di ricordi
certi legni ritornati in riva al mare
promemoria che diventano capelli bianchi
e costringono gli astemi a sbicchierare Fanno stare giorni interi a contemplare un muro come dopo un incantesimo sbagliato
mentre un uomo chiede aiuto e grida forte da un imbuto
la mia faccia si riflette nel cucchiaio
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
con due dita sollevare un toro
sradicare le colonne che mi tengono in catene
con la forza sovraumana del pensiero
liberare i pensionati alle sbarre lì affacciati
che ogni estate mi ritrovano in tv
fra proclami e televendite
appassiscono di repliche anche i fiori stati sempre sui balconi
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
cuore grande cuore buono sopravvivere ai giganti che mi lanciano i macigni
in un mondo in cui resista il technicolor
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne hanno più
fra prelati e televendite
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia a stare su
Davanti c'è una lunga lista di ricordi
materiali riciclati da non scoperchiare
ti fanno scendere i rimpianti prima dei rimorsi
e li ritrovi perché li hai nascosti male
Davanti c'è una lunga fila di ricordi
certi rospi vomitati sulle scale
serrature arrugginite di cancelli storti che si chiudono e impediscono di andare
Fanno stare giorni interi a contemplare un muro come un dopo incantesimo sbagliato
mentre un uomo chiede aiuto e grida forte da un imbuto
la mia faccia è già caduta nel gelato
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
con due dita sollevare un toro
sradicare le colonne che mi tengono in catene
con la forza sovraumana del pensiero
liberare i pensionati alle sbarre lì affacciati
che ogni estate mi ritrovano in tv
fra proclami e televendite
appassiscono di repliche anche i fiori stati sempre sui balconi
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
cuore grande cuore generoso
sopravvivere ai giganti che mi lanciano i macigni
in un mondo meno viscido e schifoso
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne han più
fra prelati e calciatori
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia
a stare su
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne han più
fra prelati e calciatori
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia a stare su
materiali riciclati da non scoperchiare
ti fanno scendere i rimpianti prima dei rimorsi
e li ritrovi perché li hai nascosti male
Davanti c'è una lunga fila di ricordi
certi legni ritornati in riva al mare
promemoria che diventano capelli bianchi
e costringono gli astemi a sbicchierare Fanno stare giorni interi a contemplare un muro come dopo un incantesimo sbagliato
mentre un uomo chiede aiuto e grida forte da un imbuto
la mia faccia si riflette nel cucchiaio
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
con due dita sollevare un toro
sradicare le colonne che mi tengono in catene
con la forza sovraumana del pensiero
liberare i pensionati alle sbarre lì affacciati
che ogni estate mi ritrovano in tv
fra proclami e televendite
appassiscono di repliche anche i fiori stati sempre sui balconi
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
cuore grande cuore buono sopravvivere ai giganti che mi lanciano i macigni
in un mondo in cui resista il technicolor
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne hanno più
fra prelati e televendite
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia a stare su
Davanti c'è una lunga lista di ricordi
materiali riciclati da non scoperchiare
ti fanno scendere i rimpianti prima dei rimorsi
e li ritrovi perché li hai nascosti male
Davanti c'è una lunga fila di ricordi
certi rospi vomitati sulle scale
serrature arrugginite di cancelli storti che si chiudono e impediscono di andare
Fanno stare giorni interi a contemplare un muro come un dopo incantesimo sbagliato
mentre un uomo chiede aiuto e grida forte da un imbuto
la mia faccia è già caduta nel gelato
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
con due dita sollevare un toro
sradicare le colonne che mi tengono in catene
con la forza sovraumana del pensiero
liberare i pensionati alle sbarre lì affacciati
che ogni estate mi ritrovano in tv
fra proclami e televendite
appassiscono di repliche anche i fiori stati sempre sui balconi
E quando cambio faccia e sono triste
vorrei essere Maciste
cuore grande cuore generoso
sopravvivere ai giganti che mi lanciano i macigni
in un mondo meno viscido e schifoso
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne han più
fra prelati e calciatori
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia
a stare su
liberare i carcerati dagli sbagli e dai reati
tutti quelli che di colpe non ne han più
fra prelati e calciatori
appassiscono anche i fiori aiutati dalla pioggia a stare su
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