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Testo Ne Resto Fuori
Testo Ne Resto Fuori
Io mi domando a che livello giocano
Se si divertono, che cosa pensano
In cosa credono e quando alimentano il dolore pubblico che cosa provano
Io mi ci accanisco, poi non capisco il fatto sinistro causa del rischio, sopra un mio disco
Però io insisto su quello che ho visto
Io ho un transistor che mi mantiene attiva la testa
In ogni quartiere un'altra sommossa e poco si vede
Di ciò che ci resta e non ci conviene Ad ogni tempesta che ci invade
Come torri in preda ad un kamikaze
Che ci corrode da ciò che è vitale a ciò che non vale ma che ci fa male
Ho visto la fame, ho visto le frane che ricoprivano macchine e case
Le poche trame, di loro rimane solo la cenere, fa soffocare
L'ira pervade ma non si può rimaner tranquilli ancora un po'
Abbiamo del tempo per noi però
Dobbiamo rientrare in gara perciò
Poi si continua ognuno alla propria maniera
Ad ognuno la propria bandiera
Ognuno ha qualcosa in cui spera, quando la pelle si scioglie e gocciola come la cera
C'era una volta una voglia, una pace, rapaci capaci di un'altra svolta
L'orgoglio non conta nel mondo, basta che pompa la droga tra le vene del collo
Non posso restare sempre più sotto Stai bene tu ma io non riesco ad accartocciarmi gli anni finendo dritto infondo ad un fosso
In un mondo in cui tutto ha un costo
E una scarica elettrica è il prezzo
Una bomba messa su un treno
Dimmi se è vero, io fuori ne resto
A niente servirà un testo , ma il sangue spesso è un pretesto
Perché il pianto di un bambino è solo un semplice, noiosissimo verso
Loro vogliono mettermi in mezzo
Ma io scrivo rime e protesto
Con i fiori nei cuori, ne resto fuori da tutto questo
Sono spiacente, un po'deluso
L'abuso lo pongo spesso in disuso
Ma non il rifiuto per lo sconosciuto che accuso e che usa mezzi che non uso
Ma ho ravveduto al concetto, un clone in più ad ogni mio concerto
Mi rende incerto ma nel frattempo assassino del mio e del suo tempo
Ma io non c'entro, mi mettete in mezzo
Anche essendo voi ciò che non ha senso
Quando ci penso, come l'aborto
Io ci resto bimbo, e non sono pronto
Vaffanculo mondo! A te e a quelle che a mia insaputa mi girano attorno
A quelli che affondano invano, che infondo non sanno che i ragazzi di oggi sai non ce la fanno
Ho i miei primi affanni e più passano gli anni capisco di avere più drammi
Di quanti ne avevo da piccolo
Il mio era il più basso fra tutti i miliardi di sguardi
Ora i miei passi sanno accentrarsi
Ma si confondono in mezzo a quei tanti
Il loro esercito adesso è più in bilico ma finirà l'egoismo dei grandi?
Pochi entusiasmi, troppo frustrati, troppi che vivono imparanoiati
Troppi che piangono i figli ammazzati
Protagonisti in cartoni animati
Cervelli deviati, messaggi inoltrati di pezzi di donne in valigie pressati
Morti ordinari di medicinali, pochi esemplari di vite normali
Pochi esemplari di vite normali.
Non posso restare sempre più sotto
Stai bene tu ma io non riesco ad accartocciarmi gli anni finendo dritto infondo ad un fosso
In un mondo in cui tutto ha un costo
E una scarica elettrica è il prezzo
Una bomba messa su un treno
Dimmi se è vero, io fuori ne resto
A niente servirà un testo , ma il sangue spesso è un pretesto
Perché il pianto di un bambino è solo un semplice, noiosissimo verso
Loro vogliono mettermi in mezzo
Ma io scrivo rime e protesto
Con i fiori nei cuori, ne resto fuori da tutto questo
Se si divertono, che cosa pensano
In cosa credono e quando alimentano il dolore pubblico che cosa provano
Io mi ci accanisco, poi non capisco il fatto sinistro causa del rischio, sopra un mio disco
Però io insisto su quello che ho visto
Io ho un transistor che mi mantiene attiva la testa
In ogni quartiere un'altra sommossa e poco si vede
Di ciò che ci resta e non ci conviene Ad ogni tempesta che ci invade
Come torri in preda ad un kamikaze
Che ci corrode da ciò che è vitale a ciò che non vale ma che ci fa male
Ho visto la fame, ho visto le frane che ricoprivano macchine e case
Le poche trame, di loro rimane solo la cenere, fa soffocare
L'ira pervade ma non si può rimaner tranquilli ancora un po'
Abbiamo del tempo per noi però
Dobbiamo rientrare in gara perciò
Poi si continua ognuno alla propria maniera
Ad ognuno la propria bandiera
Ognuno ha qualcosa in cui spera, quando la pelle si scioglie e gocciola come la cera
C'era una volta una voglia, una pace, rapaci capaci di un'altra svolta
L'orgoglio non conta nel mondo, basta che pompa la droga tra le vene del collo
Non posso restare sempre più sotto Stai bene tu ma io non riesco ad accartocciarmi gli anni finendo dritto infondo ad un fosso
In un mondo in cui tutto ha un costo
E una scarica elettrica è il prezzo
Una bomba messa su un treno
Dimmi se è vero, io fuori ne resto
A niente servirà un testo , ma il sangue spesso è un pretesto
Perché il pianto di un bambino è solo un semplice, noiosissimo verso
Loro vogliono mettermi in mezzo
Ma io scrivo rime e protesto
Con i fiori nei cuori, ne resto fuori da tutto questo
Sono spiacente, un po'deluso
L'abuso lo pongo spesso in disuso
Ma non il rifiuto per lo sconosciuto che accuso e che usa mezzi che non uso
Ma ho ravveduto al concetto, un clone in più ad ogni mio concerto
Mi rende incerto ma nel frattempo assassino del mio e del suo tempo
Ma io non c'entro, mi mettete in mezzo
Anche essendo voi ciò che non ha senso
Quando ci penso, come l'aborto
Io ci resto bimbo, e non sono pronto
Vaffanculo mondo! A te e a quelle che a mia insaputa mi girano attorno
A quelli che affondano invano, che infondo non sanno che i ragazzi di oggi sai non ce la fanno
Ho i miei primi affanni e più passano gli anni capisco di avere più drammi
Di quanti ne avevo da piccolo
Il mio era il più basso fra tutti i miliardi di sguardi
Ora i miei passi sanno accentrarsi
Ma si confondono in mezzo a quei tanti
Il loro esercito adesso è più in bilico ma finirà l'egoismo dei grandi?
Pochi entusiasmi, troppo frustrati, troppi che vivono imparanoiati
Troppi che piangono i figli ammazzati
Protagonisti in cartoni animati
Cervelli deviati, messaggi inoltrati di pezzi di donne in valigie pressati
Morti ordinari di medicinali, pochi esemplari di vite normali
Pochi esemplari di vite normali.
Non posso restare sempre più sotto
Stai bene tu ma io non riesco ad accartocciarmi gli anni finendo dritto infondo ad un fosso
In un mondo in cui tutto ha un costo
E una scarica elettrica è il prezzo
Una bomba messa su un treno
Dimmi se è vero, io fuori ne resto
A niente servirà un testo , ma il sangue spesso è un pretesto
Perché il pianto di un bambino è solo un semplice, noiosissimo verso
Loro vogliono mettermi in mezzo
Ma io scrivo rime e protesto
Con i fiori nei cuori, ne resto fuori da tutto questo
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