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Testo O'cant E N'omm
Testo O'cant E N'omm
[Pepp J One]
E' il canto di un uomo che guarda le ombre e fa le somme. La dignità è l'incanto, esempio di forza per chi piange e non si nasconde/ Ci vogliono tutti quanti i santi respiri pesanti, affanno per chi affrontai, diavoli che porta in fronte/ Voce rotta e segni scavano disegni di morte. Ogni anno la droga porta pegno/ Ragazzini, biciclette, le ruote girano sulle siringhe. Agli angoli si guardano. Uno di loro, neanche una parola, dice "io te la vendo"/ Palloni, campi di cemento: mancano infrastrutture. Non si vola così, cresce imparando lo slang della strada che dura e non muore/ Futuro, sudore, un muro di paura per ognuno di noi e poi? Poveri a voi/ Volontà e come mai vedo omertà, sarà perchè qui sei buono o sei fesso. E' l'estremismo di chi per vivere cambia testa e gesti, e l'egoismo li fa essere sè stessi.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
[Sir Fernandez]
Ora dimmi che cos'è un uomo. Due sospiri e si trasforma. Vede figure nelle ombre, segna il cammino ma non corre/ guarda il destino e non gli dà forma. Le gambe tremano e la paura lo abbatte, lo rosica all'interno la sicurezza eterna/ Cerca risposte ma le teme, con lo sguardo perso nelle sere e se è così per chi si siede e vede/ sospira e ride, ma non crede a femmine vere. Bellezza e sogni cerca un uomo nei giorni/ Una penna su un foglio per smuovere le folle. Non perde chi molla, muore chi crolla e tiene il punto/ Ormai è più caro il conto. Si è perso e pensa al mondo leggero. Va a fondo e allora fugge pensando ad entrambi e si dispera/ Non la senza la voce più sincera, questo cerca un uomo: un amore senza catene, pagando pene libere da pensieri, cercando luce in giornate nere e non si accontenta di baci momentanei.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
[O'Iank]
E' lo sguardo di un uomo che cambia col tempo e pensa a come/ un coltello taglia nell tepie in cerca del tempio e non trova l'ombra/ Si guarda nello specchio cercando l'anima e se la trova contro, sudore e gocce in fronte/ Pronto a perdere la voce per la lotta, negli scontri tra chi si conserva e chi si affronta/ chi punta il dito senza rendersi conto. Quanta merda si tiene dentro, nessuna colpa esce fuori con sdegno e lacrime/ Chi si sente più pieno parlando di chi sbaglia, nessuno cambia, il banale ti abbaglia/ Toccami dentro se puoi, la verità sta più dentro se vuoi. Tienila dentro che ti torna adesso, più prima che poi/ Vomito rabbia e musica. Questo canto parte dal petto e arriva nelle orecchie di chi giudica/ Scavando più a fondo mastico amaro per non vivere in superficie. E' difficile mettere qualcun'altro davanti cercando certezze, pregando alle messe.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
E' il canto di un uomo che guarda le ombre e fa le somme. La dignità è l'incanto, esempio di forza per chi piange e non si nasconde/ Ci vogliono tutti quanti i santi respiri pesanti, affanno per chi affrontai, diavoli che porta in fronte/ Voce rotta e segni scavano disegni di morte. Ogni anno la droga porta pegno/ Ragazzini, biciclette, le ruote girano sulle siringhe. Agli angoli si guardano. Uno di loro, neanche una parola, dice "io te la vendo"/ Palloni, campi di cemento: mancano infrastrutture. Non si vola così, cresce imparando lo slang della strada che dura e non muore/ Futuro, sudore, un muro di paura per ognuno di noi e poi? Poveri a voi/ Volontà e come mai vedo omertà, sarà perchè qui sei buono o sei fesso. E' l'estremismo di chi per vivere cambia testa e gesti, e l'egoismo li fa essere sè stessi.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
[Sir Fernandez]
Ora dimmi che cos'è un uomo. Due sospiri e si trasforma. Vede figure nelle ombre, segna il cammino ma non corre/ guarda il destino e non gli dà forma. Le gambe tremano e la paura lo abbatte, lo rosica all'interno la sicurezza eterna/ Cerca risposte ma le teme, con lo sguardo perso nelle sere e se è così per chi si siede e vede/ sospira e ride, ma non crede a femmine vere. Bellezza e sogni cerca un uomo nei giorni/ Una penna su un foglio per smuovere le folle. Non perde chi molla, muore chi crolla e tiene il punto/ Ormai è più caro il conto. Si è perso e pensa al mondo leggero. Va a fondo e allora fugge pensando ad entrambi e si dispera/ Non la senza la voce più sincera, questo cerca un uomo: un amore senza catene, pagando pene libere da pensieri, cercando luce in giornate nere e non si accontenta di baci momentanei.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
[O'Iank]
E' lo sguardo di un uomo che cambia col tempo e pensa a come/ un coltello taglia nell tepie in cerca del tempio e non trova l'ombra/ Si guarda nello specchio cercando l'anima e se la trova contro, sudore e gocce in fronte/ Pronto a perdere la voce per la lotta, negli scontri tra chi si conserva e chi si affronta/ chi punta il dito senza rendersi conto. Quanta merda si tiene dentro, nessuna colpa esce fuori con sdegno e lacrime/ Chi si sente più pieno parlando di chi sbaglia, nessuno cambia, il banale ti abbaglia/ Toccami dentro se puoi, la verità sta più dentro se vuoi. Tienila dentro che ti torna adesso, più prima che poi/ Vomito rabbia e musica. Questo canto parte dal petto e arriva nelle orecchie di chi giudica/ Scavando più a fondo mastico amaro per non vivere in superficie. E' difficile mettere qualcun'altro davanti cercando certezze, pregando alle messe.
RIT:Occhi puntati più delle dita. Un'altra puntata raccontata dalle ligue dove neanche un amore disseta/ Giorni e visioni, sere, passioni, abbracci sinceri/ Nella finzione suona una traccia forte come le braccia di chi è fiero/ Tabatto, carta d'argento. Si gioca la carta della vita nello spaccio. Dove i nasi odorano la neve. Sangue tiepido con tutta la febbre e Dio ci guarda e noi siamo solo gli allievi.
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