- Massimiliano D'Ambrosio
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Testo La Nave
Testo La Nave
Con due soldi di speranza
ubriachi in fondo al cielo
purchè il sogno non rimanga
a confonderci davvero.
Tra la riva e questa nave
ci sta un grado di distanza
e la vita già ti appare
tutta nella sua ignoranza. Bianco filo di fortuna
porto i semi nella mano
e il sorriso della luna
sembra l'ala di un gabbiano.
Che non c'è peggior dolore
diuna bocca che condanna
e ci sprechi delle ore
ma non sai in che lingua parla.
Questi rami tra le onde
queste macchie di dolore,
queste foglie appese ai sogni
questi fiori di carbone.
Questo caldo movimento
della sabbia tra le mani questo bere dalla luna,
per svegliarsi più lontani.
E ora accendono le luci
si prepara la bandiera
ed il centro d'accoglienza
si traveste da galera
l'impressione che a baciarci
sia l'odore della forca
ma nessuno che sa dirci
qual'è il crimine o la colpa.
E poi spezzeranno il pane
nelle loro cattedrali,
nelle torri sigillate
da becchini e generali
e poi chiuderanno il cerchio
e getteranno quel che avanza
che gli basta che sul mare
non galleggi la speranza.
Questa nave a passo lento
ha bisogno di splendore
è per questo che non sento
neanche il minimo dolore
e l'esilio io l'accetto
non mi muovo volentieri
in un mondo benedetto
dalle mani dei banchieri.
E la nave punta al largo
senza neanche un capitano
pensavate ad uno sbarco
ed invece ce ne andiamo.
ubriachi in fondo al cielo
purchè il sogno non rimanga
a confonderci davvero.
Tra la riva e questa nave
ci sta un grado di distanza
e la vita già ti appare
tutta nella sua ignoranza. Bianco filo di fortuna
porto i semi nella mano
e il sorriso della luna
sembra l'ala di un gabbiano.
Che non c'è peggior dolore
diuna bocca che condanna
e ci sprechi delle ore
ma non sai in che lingua parla.
Questi rami tra le onde
queste macchie di dolore,
queste foglie appese ai sogni
questi fiori di carbone.
Questo caldo movimento
della sabbia tra le mani questo bere dalla luna,
per svegliarsi più lontani.
E ora accendono le luci
si prepara la bandiera
ed il centro d'accoglienza
si traveste da galera
l'impressione che a baciarci
sia l'odore della forca
ma nessuno che sa dirci
qual'è il crimine o la colpa.
E poi spezzeranno il pane
nelle loro cattedrali,
nelle torri sigillate
da becchini e generali
e poi chiuderanno il cerchio
e getteranno quel che avanza
che gli basta che sul mare
non galleggi la speranza.
Questa nave a passo lento
ha bisogno di splendore
è per questo che non sento
neanche il minimo dolore
e l'esilio io l'accetto
non mi muovo volentieri
in un mondo benedetto
dalle mani dei banchieri.
E la nave punta al largo
senza neanche un capitano
pensavate ad uno sbarco
ed invece ce ne andiamo.
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