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Testo Altri Tempi
Testo Altri Tempi
(M.Fabrizio/G.Morra)
Erano altri tempi (di un altro mondo)
altri erano i ricordi (tempi da poco)
nelle tasche niente soldi (sembrava un gioco)
quella era la vita
Erano altri tempi
litri bianchi d'osteria, al mare si andava contenti
cantando tutti in allegria;
poche auto in carreggiata,
tutti in fila per il tram,
girotondo del dopoguerra
tutti giù per terra.
Tempi di poca fortuna,
ma di avventura,
tempi bambini
così bravi e carini.
Com'era la mia vita allora (giù nei cortili)
che avevo che non ho più ora (altri pensieri)
le sere a spasso per la città (là nei quartieri) cos'era chissà il duemila visto da là
una baracca in un luna park
un'astronave a Cinecittà.
Erano altri tempi
mille concorsi alla Rai,
di buoni sentimenti,
le spighe nei salvadanai;
dischi, ma per l'estate,
amore, ma con gelosia,
le fabbriche, le ciminiere
e poi il musichiere.
Tempi di aquiloni
là nei giardini
tempi bambini
così bravi e carini;
cos'era allora il mio futuro (le scuole serali)
la bicicletta contro un muro (sguardi lontani)
per me cos'era mai il destino (come dei treni)
cos'era, chissà il duemila visto da là
era un gioco, un'assurdità
a pensarci si scappava già.
Tempi (i miei amici di quei tempi)
di amici veri (che faranno, dove sono finiti)
tempi precari (allora noi si era contenti)
contabbandieri (e adesso siamo tutti quanti perduti);
tempi (cos'è che avevo in testa allora)
di grandi imbrogli (cos'ero che non sono ora)
di grandi sogni (e adesso siamo tutti grandi)
altri compagni (uomini ormai dannati, tutti quanti).
Erano altri tempi (di un altro mondo)
altri erano i ricordi (tempi da poco)
nelle tasche niente soldi (sembrava un gioco)
quella era la vita
Erano altri tempi
litri bianchi d'osteria, al mare si andava contenti
cantando tutti in allegria;
poche auto in carreggiata,
tutti in fila per il tram,
girotondo del dopoguerra
tutti giù per terra.
Tempi di poca fortuna,
ma di avventura,
tempi bambini
così bravi e carini.
Com'era la mia vita allora (giù nei cortili)
che avevo che non ho più ora (altri pensieri)
le sere a spasso per la città (là nei quartieri) cos'era chissà il duemila visto da là
una baracca in un luna park
un'astronave a Cinecittà.
Erano altri tempi
mille concorsi alla Rai,
di buoni sentimenti,
le spighe nei salvadanai;
dischi, ma per l'estate,
amore, ma con gelosia,
le fabbriche, le ciminiere
e poi il musichiere.
Tempi di aquiloni
là nei giardini
tempi bambini
così bravi e carini;
cos'era allora il mio futuro (le scuole serali)
la bicicletta contro un muro (sguardi lontani)
per me cos'era mai il destino (come dei treni)
cos'era, chissà il duemila visto da là
era un gioco, un'assurdità
a pensarci si scappava già.
Tempi (i miei amici di quei tempi)
di amici veri (che faranno, dove sono finiti)
tempi precari (allora noi si era contenti)
contabbandieri (e adesso siamo tutti quanti perduti);
tempi (cos'è che avevo in testa allora)
di grandi imbrogli (cos'ero che non sono ora)
di grandi sogni (e adesso siamo tutti grandi)
altri compagni (uomini ormai dannati, tutti quanti).
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