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Testo La Sentenza
Testo La Sentenza
Tieniti la testa, tieniti la testa, tra le mani, senti come batte
quel rumore così devastante, di paure e mostri d'ammazzare
e non vorrei capire, non vorrei vedere, ma lo leggo qui dentro le vene
quanto pesa essere diversa...
quando credo d'essere... normale
finché duro finché duro, sarà questo il mio segreto
finché duro... aggrappate unghie al vetro
il coraggio, la passione, fino a che non avrò speso anche l'ultima più vera... stilla di sangue e sudore
te lo giuro... finché duro... fuoco acceso
su chi spegne
per chi spara sempre addosso farò croce su bestemmie
qui seduta sopra i sassi...
di sospiri e di contrasti
spegni quella testa,
spegni quella testa che non si può sempre programmare
se il destino impone... fa quel che vuole e si reste solo spettatore
ma non vorrei annusare, non vorrei intuire come già lo so che va a finire
quando sbatto al muro ma quel muro non si arrende e ricevo
indietro poco o niente
e finché duro... finché duro... sputo via quel cibo amaro,
l'emotività più oscura che trattiene il mio respiro
rinascendo dalle ceneri di ogni imperfezione, io araba fenice contro la disperazione
e il futuro... (finché duro...)
parte oggi, (non domani)
e se tu me lo permetti e finché lassù mi ami
come brava equilibrista sopra il filo di un rasoio, sfido
ancora la sentenza
fino all'ultimo mio giorno...
quel rumore così devastante, di paure e mostri d'ammazzare
e non vorrei capire, non vorrei vedere, ma lo leggo qui dentro le vene
quanto pesa essere diversa...
quando credo d'essere... normale
finché duro finché duro, sarà questo il mio segreto
finché duro... aggrappate unghie al vetro
il coraggio, la passione, fino a che non avrò speso anche l'ultima più vera... stilla di sangue e sudore
te lo giuro... finché duro... fuoco acceso
su chi spegne
per chi spara sempre addosso farò croce su bestemmie
qui seduta sopra i sassi...
di sospiri e di contrasti
spegni quella testa,
spegni quella testa che non si può sempre programmare
se il destino impone... fa quel che vuole e si reste solo spettatore
ma non vorrei annusare, non vorrei intuire come già lo so che va a finire
quando sbatto al muro ma quel muro non si arrende e ricevo
indietro poco o niente
e finché duro... finché duro... sputo via quel cibo amaro,
l'emotività più oscura che trattiene il mio respiro
rinascendo dalle ceneri di ogni imperfezione, io araba fenice contro la disperazione
e il futuro... (finché duro...)
parte oggi, (non domani)
e se tu me lo permetti e finché lassù mi ami
come brava equilibrista sopra il filo di un rasoio, sfido
ancora la sentenza
fino all'ultimo mio giorno...
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